Il packaging, dalla sua realizzazione “grezza” alle più svariate metodologie di personalizzazione, è un asset determinante nel mercato del tipografico, della personalizzazione visiva e del business a 360°.
Un asset produttivo, dicevamo determinante, che vede in Italia realtà di grandissima eccellenza specializzate nello specifico settore della produzione dei così detti “imballaggi”.
Un asset altresì “collaborativo” foriero di collaborazione tra le Imprese, che fanno network lavorando insieme per la “nobilitazione” del prodotto finito: basti pensare alle collaborazioni tra le imprese specializzate tra “produzione”, “stampa”, “personalizzazione” e, se necessario, “etichettatura” del packaging.
Settore dunque fondamentale, il cui ciclo produttivo, però, non possiamo negare abbia un “impatto” sull’ambiente da dover “governare” in maniera efficace.
Ed è proprio a tal proposito che, in occasione della Prima Edizione della Mostra Mediterranea della Stampa, l’Organizzazione fieristica si è impegnata affinché fossero presenti Imprese specializzate nella produzione di materiali, rientranti nell’intera filiera, che fossero eco-sostenibili e green.
La filiera, va dunque “governata” e spinta ad avere un impatto sempre inferiore sull’ecosistema.
E’ questa l’idea della UE e del suo nuovo regolamento in materia, che non poche polemiche ha attirato in Italia.
Vediamo cosa dice il Regolamento Ue su Packaging ed imballaggi, promosso della Commissione Europea.
Regolamento Ue su Packaging ed imballaggi
L’obiettivo principale della proposta di Regolamento Ue su Packaging ed imballaggi, è ridurre i rifiuti di imballaggio pro capite in ogni Stato membro del 15% entro il 2040 rispetto ai livelli del 2018, portando a una riduzione complessiva dei rifiuti nell’Ue di circa il 37% rispetto allo scenario che si prospetterebbe senza una modifica della normativa.
“Il tutto avverrà attraverso sia il riutilizzo che il riciclaggio”, ha affermato la Commissione europea.
Alcune forme di imballaggio saranno vietate come i contenitori monouso per alimenti e bevande consumati all’interno di ristoranti e caffè, imballaggi monouso per frutta e verdura, mini-flaconi di shampoo distribuiti negli hotel.
Altre misure proposte dalla Commissione mirano a rendere gli imballaggi completamente riciclabili entro il 2030.
Per questo verranno definiti nuovi criteri di progettazione per gli imballaggi, che le Imprese dovranno certamente acquisire mediante una formazione specifica, ma anche sistemi di restituzione obbligatoria per bottiglie di plastica e lattine di alluminio.
Le critiche della Confcommercio
A detta di Confcommercio, una delle associazioni di rappresentanza della imprese italiane che si oppongono alle nuove norme Ue, l’introduzione dei sistemi di riutilizzo è sbagliata perché esiste già un circuito efficace di raccolta differenziata e di riciclaggio degli imballaggi.
“In Italia è stato infatti conseguito un tasso di riciclo degli imballaggi per oltre il 70%, raggiungendo, con anni di anticipo, gli obiettivi previsti dall’Europa con la medesima percentuale per il 2030”, si legge nella relazione di Confcommercio.
“Inoltre, il packaging alimentare rappresenta un elemento fondamentale per la tutela dell’integrità dell’alimento”, si legge ancora.
“Se tale impostazione venisse confermata, danni ingenti ricadrebbero, ad esempio, sulla filiera alimentare in quanto gli imballaggi alimentari in generale, inclusi quelli monouso che sono tra i più direttamente colpiti da questo approccio, sono fondamentali per la protezione e conservazione degli alimenti, l’informazione al consumatore, la tracciabilità e l’igiene dei prodotti, permettendone anche la commercializzazione e l’export”, è stata l’argomentazione contro il regolamento espressa da Confcommercio.
L’Organizzazione Med Exhibit Print, come in Prima Edizione, anche in previsione della 2°Edizione si impegnerà affinché ci sia la più ampia possibile rappresentanza di aziende specializzate nella produzione di prodotti, packaging e supporti per la stampa di tipo Green ed Eco-Sostenibile.